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Screening per il tumore della cervice uterina

I test di screening per il tumore della cervice uterina, a cui bisogna sottoporsi con regolarità, consentono di individuare precocemente le lesioni.





l test di screening per il tumore della cervice uterina, a cui bisogna sottoporsi con regolarità, consentono di individuare precocemente eventuali lesioni, alterazioni o neoplasie e di agire in tempo e in maniera efficace. Gli esami impiegati per lo screening del cancro della cervice uterina sono il Pap-test e l'HPV test.


Cancro della cervice uterina: perché partecipare allo screening

Il cancro cervicale è un tumore che si forma nella cervice, la parte terminale dell’utero che si apre in vagina. Le cellule diventano anormali e iniziano a crescere in modo incontrollato: occorrono molti anni perché tali cellule, da uno stadio precanceroso, progrediscano verso il carcinoma.

Gli stadi precancerosi sono curabili, ma, non dando manifestazioni cliniche evidenti, sono individuabili solo con esami di screening.

Il test di screening per il cancro della cervice uterina permette di individuare cellule cervicali anormali in uno stadio molto precoce, quando è ancora possibile un trattamento semplice e risolutivo. La presenza del carcinoma rende, invece, il trattamento più difficile e non sempre efficace.


Chi deve sottoporsi ad esame di screening

Tutte le donne tra i 25 e i 64 anni dovrebbero eseguire regolarmente un test di screening che si attua principalmente con il Pap-test.


Il Pap-test


Durante un esame ginecologico breve e indolore, il medico o l’ostetrica prelevano un campione di cellule dalla cervice uterina, usando uno spazzolino o una piccola spatola.

Il campione prelevato viene inviato al laboratorio, dove sarà esaminato al microscopio per la individuazione di eventuali anormalità. La maggior parte delle donne presentano un Pap-test normale. In tale caso, sarà sufficiente sottoporsi al test con cadenze regolari.

Una minoranza delle donne presenta un Pap-test anormale, cioè sono state individuate delle anormalità nelle cellule cervicali. È raro trovare un carcinoma conclamato.

A seconda del quadro citologico che emerge dal Pap-test, si prospettano diverse opzioni:

  • Pap-test dopo 6 mesi

  • test per la ricerca del Papilloma Virus Umano (HPV), il virus che causa il cancro

  • esame colposcopico (procedura diagnostica effettuata dal ginecologo), che permette di esaminare la cervice a forte ingrandimento e di identificare, quindi, possibili lesioni.

Alcuni quadri citologici anomali richiedono un intervento di rimozione per impedire la progressione verso il carcinoma.

Solitamente, è richiesto un trattamento molto semplice, eseguibile ambulatorialmente, che non compromette in alcun modo la possibilità di avere figli e che non interferisce nella vita sessuale.


Come partecipare allo screening per il tumore della cervice uterina

In Italia, nelle Regioni dove si eseguono gli screening organizzati, le donne vengono convocate ogni tre anni.

Nelle Regioni dove è attivo un programma di screening, si consiglia di attendere la lettera di invito da parte della Azienda Unità Sanitaria Locale; in caso di mancata convocazione, è possibile prendere un appuntamento tramite la segreteria del centro screening.

Nelle altre Regioni, è opportuno rivolgersi ad un consultorio, al medico di base o al proprio ginecologo.


Certezza diagnostica dello screening

Il test di screening non è perfetto e, talora, il Pap-test può risultare negativo sebbene sia presente la malattia. Questo è il motivo per cui va ripetuto con regolarità: se una lesione non è stata individuata la prima volta, sarà diagnosticata la successiva, prima della progressione verso il carcinoma.

Recentemente, al fine di accrescere la sensibilità del test di screening, in alcune regioni, in alternativa al Pap-test, viene utilizzato l’HPV test

L’HPV test

L’HPV test permette di scoprire la presenza dell’infezione da HPV anche in assenza di alterazioni cellulari. Sebbene non ci siano al momento trattamenti per eliminare i tipi di HPV che potrebbero causare il cancro della cervice uterina, individuarne la presenza aiuta a definire il rischio di sviluppare la malattia.

Se l’HPV non è presente, il rischio è molto basso e sarà sufficiente sottoporsi a screening con regolarità. In caso di presenza e persistenza dell’infezione da HPV, sarà necessario sottoporsi a controlli più frequenti, allo scopo di individuare il formarsi di anormalità cellulari che andranno trattate per prevenire la progressione verso il carcinoma.

Nelle giovani donne la presenza dell’HPV è molto frequente ma, fortunatamente, anche fugace. Per questo motivo, il test HPV, quale test di screening, non viene effettuato al di sotto dei 35 anni. Si rischierebbe, infatti, di trovare e, quindi, controllare moltissime infezioni destinate a scomparire spontaneamente, senza cioè progressione verso il carcinoma.




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