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Dott. Cesare Gentili

Masturbazione, ancora un tabù?

Aggiornamento: 1 ott 2021

I pensieri che portano alla masturbazione sono vari: dalle fantasie erotiche più svariate al ricordo di situazioni vissute a foto e film.

Talora, l’atto non è preceduto da alcun pensiero: nasce in maniera spontanea a completare, ad esempio, un momento, di piacevole relax.

La masturbazione si produce, dunque, in seguito a una situazione momentanea rendendo l’atto sempre diverso e, in certo senso, irripetibile: per questo, godibile e soddisfacente.

Tabù e falsi miti

Diversamente dalla masturbazione maschile, vista come una normale tappa della crescita psicosessuale, la masturbazione femminile è stata considerata per molto tempo un tabù e, per questo, a lungo repressa.

L’educazione ricevuta dall’ambiente sociale e familiare ha avuto una forte influenza sullo sviluppo sessuale e sulle errate convinzioni riguardo la masturbazione. Negli anni si è verificato un progressivo cambiamento grazie al quale sempre più donne riescono ad esternare la propria sessualità e riconoscono di praticare l’autoerotismo, sebbene gli stereotipi culturali non permettano ancora una completa libertà e la morale comune tenda ancora a generare sensi di colpa e altre emozioni negative. Masturbarsi non fa mai male e ogni frequenza va bene, purché non si tratti, ovviamente, di masturbazione compulsiva: se l’autoerotismo diventa un sostituto del sesso di coppia potrebbe essere il campanello d’allarme di un disagio.

Benefici

Praticare l’autoerotismo, oltre a favorire una migliore conoscenza di sé e a scoprire le proprie reazioni, rappresenta un momento di intimità assoluta. La masturbazione costituisce l’attività sessuale in cui la donna raggiunge più frequentemente l’orgasmo: per tale motivo viene raccomandata anche come tecnica cui si ricorre negli esercizi di terapia sessuale.

Spesso si ritiene che le forme di piacere individuale costituiscano un sostituto del rapporto sessuale di coppia. La sessualità relazionale e quella individuale non devono essere in contrasto: anzi, per lo più coesistono. Esplorare e capire il proprio corpo aumenta il livello di conoscenza personale e permette di comunicare al/alla partner le modalità di stimolazione preferite. Numerosi studi dimostrano, ad esempio, come le donne che la praticano dichiarano di avere una vita sessuale più attiva e soddisfacente.

Fantasie sessuali

Tutti abbiamo un immaginario erotico più o meno sviluppato e condividerlo con il/la proprio/a partner può imbarazzare; tuttavia, le fantasie erotiche fanno parte della sessualità e alimentano il desiderio. Reprimere o allontanare i propri pensieri e desideri crea inutili e dannose conflittualità che, oltre ad essere un ostacolo al raggiungimento del piacere, genera senso di colpa e frustrazione. Uno stato d’animo, per fortuna, oggi decisamente anacronistico.

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